Smentita la notizia circa le dimissioni di Karekin II
Quando si dà peso alle notizie false? La mia risposta circa le dimissioni del Catholicos è la seguente:
"Dobbiamo dire che è necessario fare presente che da 27 anni tutti i governi della Terza Repubblica di Armenia hanno sempre rispettato la Chiesa Apostolica Armena e il Catholicos Armeno che continua ad avere un ruolo centrale nello sviluppo, nella organizzazione statuale, nell'Unità Nazionale e nel mantenimento della pace".
Con questa nota di smentita su Facebook padre Vahram Qahana Melikyan, Direttore del Servizio Informativo e Portavoce del Chatolicos di Tutti gli Armeni presso la Santa Sede di Echmiadzin tagliava le gambe a qualsiasi illazione sulle possibili dimissioni di Sua Santità Karekin II, circolate il 20 settembre scorso.
Le notizie sulle dimissioni di Karekin II sono state riprese oggi dall'agenzia di stampa internazionale asianews.
È importante sottolineare che dopo le numerose proteste contro il Chatolicos che hanno percorso l'estate a Yerevan e le voci di dimissioni provenienti da più parti, l'immagine pubblica di Sua Santità Karekin II è stata definitivamente rilanciata negli scorsi giorni proprio dal Varchapet Nikol Pashinyan. Non a caso proprio al movimento di Pashinyan le malelingue attribuivano la regia occulta delle proteste. Il Varchapet, invece, ha più volte sottolineato di non essere interessato ad occuparsi di questioni relative alle problematiche interne alla Chiesa e di voler ribadire dunque il principio del Risorgimento Italiano Libera Chiesa in Libero Stato.
Inoltre proprio alcuni giorni fa, tre giorNi dopo la smentita di Padre Melikyan, in data 23 settembre, il Primo Ministro Nikol Pashinyan aveva pubblicato una bella fotografia che lo ritraeva sorridente, e come sempre in tenuta informale, insieme a Sua Santità Karekin II.
La fotografia era corredata da didascalia nella quale si affermava che l'immagine sarebbe una "immagine storica" poiché rappresenterebbe il primo selfie mai realizzato non solo da un Catholicos di Tutti gli Armeni, ma da un Catholicos Armeno insieme ad un leader politico armeno:
La fotografia era corredata da didascalia nella quale si affermava che l'immagine sarebbe una "immagine storica" poiché rappresenterebbe il primo selfie mai realizzato non solo da un Catholicos di Tutti gli Armeni, ma da un Catholicos Armeno insieme ad un leader politico armeno:
Questa è una fotografia storica. Perché?
Perché questo è il primo selfie del Catholicos armeno e leader dell'Armenia nella storia armena.
Andiamo a New York con Sua Santità.
Leggendo attentamente le parole scritte si può comprendere il significato d'insieme della fotografia. I due rappresentanti delle principali istituzioni armene viaggiano insieme verso il "Nuovo Mondo".
Dunque perché qualcuno si è preso la briga di dare una notizia falsa e così tardiva sulle dimissioni di Sua Santità e chi sarebbe autore di questa polpetta avvelenata lanciata agli organi di stampa? Ricostruiamo la vicenda: questa notizia avrebbe iniziato a circolare su un solo giornale armeno «Ժողովուրդ», (Il Popolo) salvo ricevere smentita quasi istantanea.
Perché ancora clamore, dunque? Che il vero obbiettivo non fosse Karekin II ma invece cercare di denigrare Nikol Pashinyan a due giorni dalla vittoria elettorale alle prime consultazioni seguite alla "rivoluzione di velluto".
A questo punto dietro il progetto di fakenews ci sarebbero i nemici politici e le forze "controrivoluzionarie" che cercherebbero di somministrare polpette avvelenate alla stampa in modo alquanto confuso e con una strategia solo presuntivamente machiavellica. Una inutile maldestrezza a poche ore dal discorso di Pashinyan all'Assemblea delle Nazioni Unite.
Dunque perché qualcuno si è preso la briga di dare una notizia falsa e così tardiva sulle dimissioni di Sua Santità e chi sarebbe autore di questa polpetta avvelenata lanciata agli organi di stampa? Ricostruiamo la vicenda: questa notizia avrebbe iniziato a circolare su un solo giornale armeno «Ժողովուրդ», (Il Popolo) salvo ricevere smentita quasi istantanea.
Perché ancora clamore, dunque? Che il vero obbiettivo non fosse Karekin II ma invece cercare di denigrare Nikol Pashinyan a due giorni dalla vittoria elettorale alle prime consultazioni seguite alla "rivoluzione di velluto".
A questo punto dietro il progetto di fakenews ci sarebbero i nemici politici e le forze "controrivoluzionarie" che cercherebbero di somministrare polpette avvelenate alla stampa in modo alquanto confuso e con una strategia solo presuntivamente machiavellica. Una inutile maldestrezza a poche ore dal discorso di Pashinyan all'Assemblea delle Nazioni Unite.
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