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Note sulla visita di Paola Severino in Armenia

Incontro della prof.ssa Paola Severino con il vice Ministro degli Esteri Ashot Hovakimyan
alla presenza dell'Ambasciatore Italiano
Vincenzo Del Monaco

Al termine della sua visita in Armenia, dove ha avuto incontri decisivi relativi al suo mandato di "Rappresentante speciale della presidenza italiana dell'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Osce)", la prof.ssa Paola Severino già Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana, ha tracciato un bilancio della sua brevissima permanza nel paese.
"Nel paese traspare la volontà di trasformare la rivoluzione culturale - attualemente in atto - in una rivoluzione normativa, con la consapevolezza che si deve passare ai fatti concreti". La Severino sembra essere tra i primi rappresentanti e analisti internazionali a prendere ufficialmente atto della nuova situazione e delle volontà di cambiamento concrete. Da docente attenta alle nuove generazioni, mette in luce come in Armenia si sia svolta una “rivoluzione di tipo culturale che ha portato ad un capovolgimento di governo in maniera assolutamente pacifica”, con un grande contributo dei giovani, “che hanno voluto affermare i principi di legalità come dei principi che devono fortemente ispirare il nuovo governo”, dando vita a qualcosa di “straordinario ed eccezionale”.
Nel corso delle 19 ore di permanenza nel paese, in cui è stata accompagna da S.E. l'Ambascitore Vincenzo del Monaco, la Severino ha avuto una fittissima agenda. Ha incontrato  l'Associazione degli avvocati armeni, protagonista positivo del cambiamento e della lotta alla corruzione. Ha avuto di seguito un incontro con viceministro degli Esteri, dott. Ashot Hovakimyan, con il quale ha stato esaminato approfonditamente il primo pacchetto di riforme intraprese, ispirate alla più recente legislazione italiana e internazionale. La Severino ha confermato che ci si trova sulla "strada giusta". Il poliglotta (parla Armeno, Russo, Englise, Serbo, Croato e Polacco) e pluridecorato (Commandatore di Gran Croce dell'Ordine al Merito di Polonia, della Croce di Terra Mariana di seconda classe di Estonia, Medaglia dell'Ordine di Mkhitar Gosh d'Armenia per il contributo alla diplomazia)vice-ministro Hovakimyan ha osservato che la lotta alla corruzione è una delle priorità del nuovo governo dell'Armenia. Ha presentato i risultati registrati in quella direzione e il processo di cooperazione internazionale dell'Armenia nel quadro dell'ONU e dell'OSCE nella lotta alla corruzione.

Incontro del Primo Ministro Nikol Pashinyan con la prof.ssa Paola Severino 
alla presenza dell'Ambasciatore Italiano 
Vincenzo Del Monaco

La prof.ssa Severino ha ricevuto imput positivi anche dall'incontro avuto con il ministro della Giustizia armeno, dott. avv. Artak Zeynalyan, e con il premier Nikol Pashinyan. “Già il fatto che il ministro della Giustizia mi abbia invitato come rappresentante della Presidenza italiana per avere uno scambio di idee, credo rappresenti un punto di partenza molto importante”, ha affermato la prof.ssa Severino. Il motivo dell’invito da parte del ministero della Giustizia armeno è legato alla grande considerazione che le autorità armene hanno dei modelli legislativi italiani e della lotta alla corruzione nel nostro paese, sul quale esemplare la loro legislazione corrente e futura. 
La Severino ha colto anche l'occasione per ricordare che in materia anti-corruzione l'Italia ha positivamente completato il suo set legislativo che nell'ultimo trentennio a subito una "piccola rivoluzione culturale" "che parte da ‘Mani pulite’ e poi percorre un itinerario che arriva fino ai giorni nostri, con non solo l’adeguamento alle direttive europee ma anche l’implementazione continua della normativa anticorruzione". Naturale si presenta, quindi, "l’idea di una cooperazione fra Italia e Armenia, con la richiesta di “una sorta di piano d’appoggio" al sistema nuovo sistema armeno. 
L'invito ad essere presente a Yerevan è giunto dal governo armeno ed è stato recipito e accolto come "un atto di grande sensibilità e attenzione" che testimonia "la volontà di trasformare una rivoluzione culturale in una rivoluzione normativa", istituendo un sistema efficiente di lotta alla corruzione, "nella consapevolezza che se non si passa dall’ideologia all’attuazione concreta dei principi anticorruzione", in tal sento si perderebbe l’occasione di incidere davvero sulla realtà del paese.
Nell'incontro con il premier Pashinyan è emersa la necessità che avvenga anche uno scabio culturale anche attraverso il confronto con magistrati italiani, "particolarmente apprezzati nella lotta alla corruzione", ma anche tramite la nostra Guardia di Finanza, fino a giungere magari alla creazione di una struttura con simili competenze all'interno dell'organizzazione statale armena.
Tavolo di incontro tra Ministro Zeynalyan e la delegazioni Italiana

Altro tema importante discusso con Pashinyan è stato quello del recupero dei capitali, dei sequestri e delle confische di beni, sui quali ancora non esiste una legislazione in Armenia. È giusto ricordare che in questo campo l'Italia ha una delle legislazioni più progredite del mondo "seguendo l’insegnamento di Giovanni Falcone", a cui si è fatto più volte riferimento durante la visita.
La priorità immediata dovrà essere quella di perfezionare un attento programma di cooperazione. Il primo atto in tal senso è stato l'invito rivolto al Ministro Zeynalyan, da parte della prof.ssa Severino, ad convegno internazionale a Roma nei giorni 12-13 novembre. Sarà l'occasione per fare il punto sulla lotta alla corruzione nella varie parti del mondo.

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