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Il canto della sentinella lieta dell'Aurora di Piero Fabris

La 78° poesia della nuova raccolta di Piero Fabris, attualmente in fase di preparazione, è dedicata alle sue impressioni dopo l'ascolto della relazione del prof. Kegham Jamil Boloyan nella conferenza del 30 aprile 2018 a San Vito dei Normanni (BR).
Il Poeta ha dichiarato di averne ricevuto la folgorazione dopo aver visto il volto sorridente e irradiato dal sole di padre Hosvep Behesnilian, recentemente scomparso e che non conosceva. La fotografia è stata postata sui socialnetwork dal profilo di Mekitar Mekitarian.


"E' mancato a San Lazzaro padre Hosvep Behesnilian.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo
un vero padre, un educatore esemplare, un esempio.
Coloro che come me hanno studiato al Moorat Raphael di Venezia
lo ricordano con nostalgia e affetto. 

Pary gianabar hayr Hovsep! (Buon viaggio Padre Hovsep!)"


dal profilo di facebook di 
Mekitar Mekitarian

 

L'Avidità idiota che graffia visi, i tuoi sogni in macerie,
davanti al deserto un miraggio dorato, confuso coro degli increduli,
sulle ginocchia di stenti, sussurravi con la brezza,
all'alba soffiavi su petali di nuova rubra,
visione aurea, profumo di piante e, momoria sofferta,
il miele dolcissimo delle albicocche spalmate sull'orizzonte
nelle bisacce per la marcia verso lo sterminio occulto.

L'essenza del timo nell'olio d'oliva, la nostalgia degli aromi

davanti alle dune del sacrificio, l'ara della pace, il crepitio degli incensi,
scomposizioni di sabbia e cenere, viottoli trapunti d'amaranto
tragitti di stile ambrate tra le rughe profonde, le orazioni soffocate sulle labbra.

Il tuo viso sorride e confonde la pietra segnata da graffiti di sangue,

rose dei giardini di marmellate all'ombra odorosa del meriggio.
È vivo ogni ricordo sul tuo viso screpolato, il giorno triste del "Grande Crimine" 
e inutilmente nascosto l'olocausto dei diritti civili, 
il vento soffia sottilmente, mentre tremula, danza in cima ai rami,
la fiammella sui laghi dorati, attesa di Pace e di Giustizia.

Sulla soglia del tempo lo scrigno di creuente visioni

trabocca di dolore silente le lacrime preziose
e sboccia in papaveri rossi la gora dell'Arasse
sotto cieli stellati nell'attesa solitaria e la tenerezza dell'esperienza, 
il canto della sentinella lieta dell'Aurora.

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