Il Sultano Katzelmacher* si rimpossessa del Patriarcato Armeno di Costantinopoli
*onde evitare inutili polemiche si precisa che il termine Katzelmacher non è un insulto ma si riferisce piuttosto all'originale mestiere di venditore ambulante del Presidente della Repubblica turca.
Ancora un insulto alla democrazia mentre il Mondo non si ribella a questo cane vestito da maiale.
Stemma dell’Armenia con le sue 4 dinastie storiche |
Ancora un insulto alla democrazia mentre il Mondo non si ribella a questo cane vestito da maiale.
Questa volta tocca al Patriarcato Armeno Apostolico di Costantinopoli.
Ne parliamo purtroppo da anni denunciando i terribili fatti avvenuti in seguito al presunto avvelenamento del Patriarca Mesrob II Mutafyan, un esponente giovane e rampante dell'alto clero armeno apostolico.
Tutto iniziò con l’esautorazione nel 2016 di Mutafyan a causa degli effetti di una malattia neurodegenerativa, forse indotti. Entrarono così in scena una serie di attori desiderosi più di governare i patrimoni ecclesiastici dell’ancora ricco patrimonio del Patriarcato armeno Apostolico, che di occuparsi dei fedeli Armeni ancora presenti a Istanbul e nelle zone limitrofe.
Come è noto, nelle istituzioni ecclesiastiche in cui gira vorticosamente il danaro assieme al potere, c’è sempre puzza di zolfo. Lo zolfo come doveva si dimostrare è impersonato dal dittatore turco che dopo il finto golpe continua a fare piazza pulita dei suoi possibili oppositori. Quelli che può comprare li acquista al prezzo di un panino o di una promozione, come dire se non incensa col vil danaro lusinga col potere, che da perfetto sultano sa distribuire.
Ma ricordiamo fortemente è un "Sultano Katzelmacher”, ignorante, gretto, fanatico! Così dopo aver cercato di comprare, forse comprato effettivamente, membri della Chiesa armena, da cesaropapista qual è, ha scelto personalmente Patriarca. Al suo tentativo di diretto controllo del Patriarcato armeno di Costantinopoli si sono però opposti la Santa Sede di Echmiadzin, e alcuni deputati del parlamento turco con alcune interpellante parlamentari ad hoc. Una di queste, nel silenzio generale è costata un’esplosione dal parlamento del deputano Garo Paylan.
Opera del pittore Piero Fabris |
Dopo alcuni mesi dalla destituzione del patriarca Mutafyan venne quindi eletto un Locum Tenens, che si occupasse della gestione ordinaria e preparasse le lezioni del nuovo patriarca che nella chiesa armena vede protagonisti non solo membri del clero ma anche i consigli ecclesiastici composti da laici. Il locum tenens è stato quindi il vescovo Karekin Bekdjian vincendo proprio contro il candidato verso il quale Erdogan ha espresso le sue simpatie, il vescovo Aram Ateshyan, già amministratore apostolico prima che la malattia di Mutafyan fosse resa pubblica al mondo.
Ieri il dittatore sanguinario della Turchia ha azzerato il processo per eleggere il nuovo Patriarca armeno perché vuole imporre i suoi candidati e scegliere il più fedele tra questi, il più lecchino, quello che con più forza negherà di essere il Genocidio e con esso la propria amenità. Probabile che ne trovi uno che professi anche la superiorità dell’Islam rispetto al Cristianesimo e diventi de facto un Imam Armeno.
Logicamente come citano alcuni giornali "i problemi del Patriarcato sono dovuti anche a divisioni e rivalità interne" ma si tratta di lotte per il controllo del potere volute e fomentate ad arte da un dittatore sanguinario assetato di danari e anacronistica espansione imperialista.
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