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Un volume di Michele De Santis tra spionaggio e massoneria al tempo del Duce



Edito nel 2013 dalla casa editrice L'Arco e la Corte il volume illustra le relazioni delle polizia segreta fascista O.V.R.A. presenti nell'Archivio di Stato di Bari sul tema delle società segrete nella città e nella Provincia di Bari.



L'importanza di questo testo non risiede solo nell'approccio moderno e innovativo della ricerca, ma anche nella modalità di osservazione della tematica, che viene affrontata senza infingimenti. L'autore, infatti, lascia che a parlare siano le carte d'archivio che collega insieme in base al ruolo e al tema. 

Il taglio metodologico del testo non pretende di essere saggistico ma mostra come il regime fascista temesse tutte le società segrete o consorteria che riteneva fonte di pericolo e congiura in primo luogo perché non era in grado di gestirle o controllarle. Spesso "i corvi" ovvero, le spie, riferivano da vicino: spesso erano figli, nipoti o parenti degli spiati. 

Una pagina della storia italiana considerata minore e che mostra come a contribuire all'antifascismo furono in tanti e non solo coloro che la storia ha premiato con la palma di "Antifascisti".

Parliamo di questo, interessante, volume per aggiungere nuove informazioni sul poeta Hrand Nazariantz, che fu suo malgrado tra i protagonisti di queste vicende. Di Nazariantz si è detto tutto è il contrario di tutto, anche come massone. Sull'argomento siamo riusciti ad identificare solo due notizie, tra cui gli attenzionamenti della polizia segreta O.V.R.A. nei suoi confronti, e un'altra riportata in questo volume, ma di cui nessuno può darci notizia certa, ovvero che egli fu maestro venerabile della loggia "Onore e Giustizia". Non possiamo sapere se la notizia sia vera.

Inoltre, come è riportato anche in una nota del volume "Arturo Reghini: un intellettuale neo-pitagorico tra massoneria e fascismo", pubblicato nel 2003 dalla casa editrice Atanor, Nazariantz avrebbe fatto parte di tale Serenissima Gran Loggia d'Italia in qualità di "Primo Gran Sorvegliante".

Sta di fatto che nel volume di De Santis qui recensito spesso ritorna il nome del poeta che a seconda dei casi viene accostato agli antifascisti o ai massoni. Di lui "i corvi" non riuscivano a capire - si comprende dalla lettura - né una chiave ideologica né il modo di cogliere le diverse sfumature delle vita, perché - aggiungiamo noi - Nazariantz fu libero battitore dello spirito, scevro dai giochi di potere o dalle alleanze e dalla consorterie di qualunque tipo o provenienza.

Autore: Michele De Santis
Curatore della collana: M. Triggiani 
Anno edizione: 2013
In commercio dal: 23 marzo 2013
Pagine: 264 p., Rilegato 
EAN: 9788890464362

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