Ancora un’occasione per ascoltare le musica di Padre Komitas, il religioso-compositore vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo che sfuggì al genocidio degli armeni di cent’anni fa, ricorrenza alla quale la rete Orfeo Futuro sostenuta da Puglia Sounds sta dedicando un ciclo di appuntamenti e iniziative.
Sabato 3 ottobre, alle ore 21, il concerto Patarag, protagonista l’Ensemble Florilegium Vocis diretto da Sabino Manzo, si terrà nel Castello Angioino di Mola di Bari per la terza edizione di Oriente Occidente, il festival diretto dallo stesso Manzo e inserito in Orfeo Futuro (biglietti euro 5, ridotti euro 3 - info 340.4039545 oppure 339.3347692).
Poco si sa della musica degli armeni, popolo travagliato e noto alle cronache soprattutto per i tragici eventi del 1915 e la successiva diaspora. Per cui questo concerto dell’Ensemble Florileguim Vocis rappresenta un'ulteriore opportunità per scoprire l’opera di Padre Komitas (Komitas Vardapet), che fu tra l'altro attento studioso del folklore ed è tuttora ricordato come il «Bartòk armeno». Padre Komitas, che nel 1915 fu inviato in esilio, sopravvisse alla tragedia del suo popolo ma ne fu profondamente segnato e terminò i suoi giorni in una clinica psichiatrica di Parigi. Nella sua produzione musicale è compresa una composizione estremamente suggestiva intitolata, per l’appunto Patarag (Liturgia Divina), per coro a cappella. E la musica di Padre Komitas diventa lo spunto per una riflessione non solo sulla storia armena ma anche per la prima esecuzione assoluta di alcune nuove composizioni di autori contemporanei, Lanaro, Morra, Da Rold e Durighello, ispirate a quelle tristi vicende.
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