Ensemble '05
Gayaneh e altre storie Armene
nel centenario del genocidio
Domenica 23 agosto, ore 21.00
Chiostro di palazzo San Martino
MONOPOLI (BA)
Argomento ancora scomodo a cent’anni di distanza, il genocidio armeno ispira una delle linee tematiche del Festival Ritratti e di Orfeo Futuro, la rete sostenuta da Puglia Sounds nella quale è inserita la manifestazione diretta da Massimo Felici e Antonia Valente.
E domenica 23 agosto, alle ore 21,00 nel chiostro di Palazzo San Martino, a Monopoli, le stragi del 1915 vengono ricordate con Gayaneh e altre storie armene, concerto del quale sarà protagonista l’Ensemble ’05 formato dal soprano Karine Minasyan, dalla violinista Federica Vignoni, dal violoncellista Roberto Mansueto e dalla stessa Antonia Valente al pianoforte (biglietti euro 10, ridotti euro 5 - info 3393770307 e www.ritrattifestival.it).
Il titolo della serata prende spunto dal balletto Gayaneh di Aram Khachaturian, il cui brano più celebre, la Danza delle spade, è stato molto usato anche nel cinema, da Billy Wilder (Uno, due, tre) a Woody Allen (Scoop) sino a Joel Cohen (Mr. Hula Hop). Ed è proprio con la Danza delle spade per violino e pianoforte, nonché l’Adagio & Bacchanal da Spartacus e la Danza op.1 in si bemolle maggiore, che l’Ensemble ’05 rende omaggio a Khachaturian ricordando contestualmente il genocidio del 1915.
Ma la tragedia degli armeni verrà rievocata anche con musiche di altri autori del recente passato come Armen Tigranyan (Aria dell’opera Anoush), Eduard Abrahamyan (Akh, Inch Lav En Sari Vra) e Arno Babadjanian (Trio per violino, violoncello e pianoforte) e di compositori dei nostri giorni, dall’anziano Tigran Mansurian (Lament per violino) al più giovane Vache Sharafyan (Voices of the Invisible Butterflies per pianoforte). Senza dimenticare Komitas Vardapet, padre Komitas, al secolo Sogomon Sogomonian, l’archimandrita della chiesa apostolica armena e papà della moderna musica di quel popolo, del cui martirio cent’anni fa fu testimone diretto con ferite dalle quali non riuscì più a guarire. Della sua produzione l’Ensemble ’05 proporrà Ekriqn Ampel E, Schachkr-Schuchk, Oror, Hoy Nasan.
Il ricordo del genocidio proseguirà con il progetto inedito Pour toi, Arménie attraverso il quale la cantante Cristina Zavalloni renderà omaggio a Charles Aznavour e alle sue origini armene.
Dopo il debutto assoluto per il Festival Ritratti, il 30 agosto a Monopoli (chiostro di Palazzo San Martino), Pour toi, Arménie verrà riproposto l’1 settembre, alla presenza dell’Ambasciatore armeno in Italia, Sargis Ghazaryan, all’interno del villaggio profughi Nor Arax creato a Bari nel 1924 dal poeta in esilio Hrand Nazariantz (1880-1962), appuntamento che inaugurerà Anima Mea, altro festival di Orfeo Futuro all’interno del quale è in programma anche la ripresa di Gayaneh e altre storie armene l’8 e il 9 ottobre, rispettivamente nell’auditorium diocesano di Molfetta e nella Sala Colafemmina di Acquaviva delle Fonti.
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