Enciclica del Catholicos Karekin II sul Genocidio Armeno
Karekin, servo di Gesù Cristo,
Per la misericordia di Dio e la volontà della nazione,
Vescovo Capo e Catholicos di Tutti Gli Armeni,
Supremo Patriarca della Sede Pan-Nazionale e Pre-Eminente della Madre
Chiesa Apostolica della Santa Etchmiadzin
prima pagina dell'Enciclica di Sua Santità Karekin II |
il Patriarcato di Gerusalemme e di Costantinopoli,
gli arcivescovi, i vescovi, gli archimandriti, i sacerdoti, i diaconi, le
assemblee diocesane, i consigli diocesani e i consigli parrocchiali e i loro
funzionari, e l’intero, beneamato, fedele popolo armeno
Siamo di fronte al Centenario del Genocidio degli Armeni, con l'animo colmo di forte richiesta di Giustizia e di Verità che è non può essere soffocato.
Ogni giorno dell'anno 2015 è per la nostra Nazione una giornata di spiritualità, di ricordi e di offerte di incenso alle anime innocenti dei nostri Martiri. Inginocchiandosi davanti ai monumenti posto a ricordo, sia in Patria che nella Diaspora, dobbiamo pensare e ricordare trepidanti le anime di milioni di nostri fratelli che sono ancora senza tomba. Dobbiamo pregare per coloro i quali hanno affrontato la morte per non abiurare il credo e l'appartenenza alla nostra Nazione. E' vero che la Via dei Giusti assomiglia alla luce che nasce e illumina loro, finché l'aurora non illumina completamente la giornata.
Nel 1915 e negli anni che seguirono la Turchia Ottomana realizzò un Genocidio nei confronti della nostra Nazione. Nell'Armenia Occidentale, culla della nostra Patria, nelle grandi e piccole città della Turchia dove risiedevano tanti nostri connazionali e sulle strade della deportazione, perirono più di un milione e mezzo di nostri figli. E' stato depredato quello che i nostri figli aveva prodotto come giusto guadagno, per secoli. Sono stati distrutti ed annientati migliaia di nostri conventi, chiese, istituzioni nazionali, scuole, tutta la nostra ricchezza e valori spirituali e culturali. L'Armenia Occidentale è stata svuotata dagli armeni, dove il nostro popolo per millenni, dall'era di Noè aveva vissuto, operato e realizzato la propria storia e civiltà.
Un secolo fa, quando i frammenti dell'identità armena sono stati sparsi per tutto il mondo, e quei pochi rimasti sulla terra d'origine, vivevano la lotta di sopravvivenza contro i predoni turchi, era molto difficile credere ad un futuro del popolo armeno. Però il popolo è risorto, dalla morte, per volere del Signore. Sul territorio salvato, si è ricostituito uno stato, dalle macerie e dagli orfani è rinato il paese dei Padri, divenne “La Patria della luce e della speranza”, con la scienza, educazione e della cultura. L'identità armena in Diaspora, ha ricostruito la propria casa nei paesi lontani e stranieri, come nella Patria rimasta, ha riacceso il focolare, ha innalzato la propria spiritualità e la vita della nazione. In qualsiasi angolo della terra, che i nostri figli sono andati a vivere, sono stati bravi, hanno raggiunto delle vette, sono stati riconosciuti come persone affidabili, sono stati oggetto di rispetto per il loro lavoro onesto, e per l'apporto che hanno portato alle scienze, alle arti e al miglioramento sociale dei paesi ospitanti. E' questa, la storia degli ultimi cento anni della nostra nazione, una storia di lotte e di rinascita. Oggi, malgrado tutte le difficoltà, la nostra nazione sta rafforzando il proprio Stato Indipendente, la propria vita libera, con la speranza di rinascita nazionale, con l'ottimismo e con uno sguardo verso il futuro con grande sicurezza.
Gloria a Te Signore, Mille volte, Glorie a te. “Con il tuo scudo ci hai protetto” (Salmo 5 13) . Con la tua speranza Signore, il nostro popolo si è illuminato e si è rafforzato. Con la tua luce è splendente l'ingegno della nostra anima, con la tua forza sono nate le nostre Vittorie. Abbiamo realizzato quando da noi realizzato era stato distrutto, abbiamo vissuto quando hanno tentato di farci perire. Tu, Signore nostro, hai desiderato che vivesse e si rialzasse la nostra nazione che era stata condannata alla morte con un disegno genocidario. Perché potesse alzare la propria voce e potesse difendere la propria giusta causa, d'avanti alla coscienza dell'umanità, contro la giustizia di Pilato, e contro il criminale negazionismo della Turchia.
Un momento della Celebrazione Liturgica in rito Armeno |
Perché noi crediamo che la il ripristino della Verità sia l'unica condizione irrinunciabile per fondare un mondo lontano dai sentimenti di inimicizia per la Pace.
Davanti alla memoria di un milione e mezzo dei nostri Martiri, noi pronunciamo di nuovo la nostra parola di riconoscenza a quei Stati, alle organizzazioni e agli individui i quali hanno riconosciuto e condannato il Genocidio degli Armeni. Siamo riconoscenti a tutti quei Stati e ai loro popoli che con fraterni sentimenti hanno accolto i figlio della nostra nazione. Sono pagine luminose di giustizia e di umanità che verranno ricordate per l'eternità, per tutte le future generazioni, pegno per costruire un mondo pacifico, sicuro e concorde.
E' una grande consolazione d'animo per la mia persona di capo della Chiesa Armena, annunciare al nostro popolo, che nel 2015, il giorno del 23 aprile, durante la Sacra Liturgia, con una speciale Ordine di Benedizione, la Chiesa Apostolica Armena Santificherà “per la Fede e per la Patria” i propri figli che hanno ricevuto l'aureola dei Martiri durante il Genocidio e proclamerà Giornata della Memoria dei Martiri del Genocidio, la giornata del 24 aprile.
Popolo Armeno, popolo Martire, popolo rinato, vivi con orgoglio, cammina convintovolgi il tuo sguardo sempre verso l'Ararat dell'Arca, conserva la tua grande speranza, con il cuore coraggioso e senza paura. “Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome....... tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona.” (Apocalisse 3, 8-11).
Lettura Pubblica dell'Enclica di S.S Karekin II sul Genocidio Armeno |
Conserviamo il nostro cammino, davanti a Dio, Giusto e Vero, nelle vie della nostra salda fede, che come l'alba infuocata annienta la tenebra e schiarisce l'orizzonte della speranza. Il nostro cammino e la nostra vita di fede, è con il nostro Signore, nostra Vittoria. Valorizziamo il nostro Centenario, diamo un senso ai grossi sforzi fatti per la rinascita e per la lotta di sopravvivenza, perché i nostri figli sappiano e conoscano, come i propri padri e nonni hanno inventato e costruito una vita eroica, per la Patria e per la Nazione. Perché le nuove generazioni possano a loro volta ricostruire una giornata luminosa sia in Armenia che nella Diaspora. Dobbiamo far diventare il giorno della Memoria dei nostri Martiri, giorno di forza d'animo della nazione davanti a Dio e degli uomini, luminoso che illumini la nostra strada verso i nostri diritti, e verso il raggiungimento dei nostri obbiettivi.
D'avanti al Sacro Altare della nostra Chiesa Madre di Etchmiadzin, costruito da Cristo, Noi preghiamo Dio, supplicando Pace, sicurezza e prosperità per la nostra Patria, alla nostra amata Nazione in ogni angolo del Mondo, Luce eterna e serenità alle anime dei nostri Martiri caduti durante il Genocidio. Perché regnino nella vita degli uomini, l'amore e fratellanza, giustizia e verità e perché la via percorsa dai Giusti illumini e accompagni finché la nuova giornata illumini un nuovo mondo di Pace e di felicità.
La Grazia l'Amore e la Pace del nostro Signore, Gesù Cristo sia sempre con noi e con tutti. Amen !
Con Benedizione,
Karekin II
Catholicos di Tutti gli Armeni
28 Dicembre del 2014 Anno del nostro Signore
e Datazione Armena 1463
e Datazione Armena 1463
Monastero Madre di Etchmiadzin numero 886
Trad. Prof. Baykar Svazilian
Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia
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