Duduk: Seminario a Venezia 18/21 dicembre
Nel
2005, il duduk (o dziranapogh in armeno) viene proclamato capolavoro rappresentativo della
tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e
Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco, e quindi iscritto nel 2008 all’interno della nuova “Lista
Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”.
Il duduk (considerato convenzionalmente come l’oboe armeno) è uno strumento popolare dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia oltre che essere lo strumento privilegiato per i raduni matrimoniali o funerei. Il solista viene di solito accompagnato da un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone grazie ad una tecnica di respirazione circolare e da un suonatore percussionista di dhol.
Il duduk (considerato convenzionalmente come l’oboe armeno) è uno strumento popolare dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia oltre che essere lo strumento privilegiato per i raduni matrimoniali o funerei. Il solista viene di solito accompagnato da un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone grazie ad una tecnica di respirazione circolare e da un suonatore percussionista di dhol.
Gevorg Dabagyan è uno dei massimi specialisti viventi di questo antichissimo strumento e fondatore
di varie formazioni tra cui l’Ensemble Shoghaken, votato alla salvaguardia del ricchissimo patrimonio
folkloristico armeno. Nel vastissimo repertorio di Dabaghyan ha grande rilievo anche la musica
liturgica, parte fondamentale di una tradizione plurimillenaria caratterizzata dalle sue forti radici
culturali cristiane, essendo l’Armenia la prima nazione che proclama il cristianesimo come religione
di stato nel 301.
Dabagyan, nato nel 1965 in Armenia, insegna al Conservatorio Statale di Erevan. Dal 1991 ha
intrapreso una carriera che lo ha portato a farsi apprezzare a livello internazionale e a collaborare
con musicisti come Gidon Kremer, Jan Garbarek e Yo-Yo Ma che lo ha coinvolto nel suo progetto Silk
Road (la Via della Seta). Su iniziativa del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, il Trio
Dabagyan è stato più volte in Italia, ospite ai festival di Musicarmena, al Ravenna Festival,
all’Aterforum Festival di Ferrara, alla V Rassegna di Musica Contemporanea Est Ovest 2006 di Torino,
al festival promosso dall’Associazione Suoni e Pause di Cagliari e alla Fondazione Giorgio Cini di
Venezia.
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