Vartanian e Timurian scrivono ai Presidenti di Camera e Consiglio
Lettera aperta al Presidente della Camera On. Laura Boldrini e al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Matteo Renzi in cui li si invita ad intervenire sulla questione del gruppo di cosiddetti “Giovani Turchi” per Rifare l’Italia
Oggetto: Correnti del Partito Democratico
Rifare l'Italia (Giovani Turchi) http://it.wikipedia.org/wiki/Correnti_del_Partito_Democratico
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L'Italia antifascista, anti nazista, anti segregazionista soprattutto contro le pulizie etniche che hanno caratterizzato il passato secolo a cominciare dal genocidio armeno del 1915 seguito dagli eventi come lo Shoa, la questione Kurda e quelle di alcuni paesi africani…..purtroppo un lungo elenco che ci fa riflettere per poter arginare il male del secolo passato per non ripetere contro altri essere umani una persecuzione per la razza o religione –
Da tempo senza tregua si ripete la denominazione dei “Giovani Turchi". Ormai è un'identificazione di un gruppo di parlamentari i c.d. Giovani turchi per Rifare l’Italia".
Come si sa il parlamento italiano nel 2000 con i primi firmatari Fabio Mussi e Paglierini, il riconoscimento del Santo padre e di oltre 50 comuni italiani hanno condannato l’opera dei giovani turchi che ha portato al genocidio del popolo armeno, ad una vera pulizia etnica che dura tuttora con l'annientamento dei segni e dei simboli di un popolo. Questo è stato il primo laboratorio che è servito d'esempio per il massacro dei cittadini ebrei in Europa .
Le lettere delle associazioni e delle organizzazioni armene all'On. Bersani e ad alcuni parlamentari, persino con il diretto interessamento di parlamentari e militanti del PD, oltre alla menzione sui giornali e nei Talk Show televisivi sono rimasti inascoltati; tutto è stato scaricato come una colpa e un'invenzione dei giornali .
Non cerchiamo colpevoli ma crediamo che il nome dei Giovani Turchi ricorda agli armeni ma non solo una pagina vergognosa di discriminazione conclusasi con un immane assassinio. Si chiami “Gioventù Hitleriane”, “Giovani Turchi” o Gruppi Nazisti o Fascisti, non si possono scaricare le colpe sui giornali o essere insensibili a una dramma di un popolo .
Lei come garante nella sua veste di Presidente della Camera, potrebbe dare un messaggio forte per porre fine a una prassi e a un comportamento che dividono e non uniscono. E' questa una ferita nella storia dell’umanità, giunta ormai al centenario della sua tragedia non compresa da chi è abituato a usare queste tragedie strumentalmente e come strumento politico.
Anche se è stata negata la sigla dei Giovani Turchi dagli stessi parlamentari in causa, nei giornali e inTV si ripete questa sigla ogni volta che si presenta uno dei membri della corrente del PD di Rifare L'Italia, come è avvenuto anche a seguito dell'incarico a presidente del partito a Matteo Orfini, "membro dei giovani turchi"
Roma il 24/07/2014
Con stima e il rispetto
Vahè M. Vartanian
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Gentilissima Signora Presidente della Camera dei Deputati
Gentilissimo Signor Presidente del Consiglio dei Ministri
Con stima e rispetto mi permetto di rivolgermi a voi a nome della comunità armena di Bari di cui faccio parte. Quasi un secolo fa i miei genitori insieme ai miei nonni sono giunti in terra d'Italia di cui hanno sempre portato alta la bandiera tricolore, con amore di Patria con rispetto per il sacro suolo nazionale e le Sue Istituzioni. Essi venivano dal primo genocidio riconosciuto dell'umanità quello perpetuato in Turchia ed Anatolia da parte di un governo da loro creduto amico.
La mia famiglia paterna giungeva da Isparta attraverso Smirne e i campi di accoglienza della Croce Rossa in Grecia. I miei genitori hanno sempre educato me e i miei fratelli all'amore per il prossimo, all'accoglienza per chi veniva dopo di noi, a non aver mai astio e odio per nessuno. L'Italia è stata la nostra Patria.
Io per primo insieme ai miei fratelli vi sono nato ormai settant'anni fa a Bari vi era una comunità la quale era stata integrata nella città grazie all'opera del poeta Hrand Nazariantz e di tanti uomini e donne di buona volontà.
Noi per siamo completamente italiani pur non dimenticando la patria dei nostri avi. Il partito politico che promosse il genocidio Armeno e successivamente l'epurazione di altre minoranze etniche portava il nome di “Giovani Turchi”.
La mia famiglia paterna giungeva da Isparta attraverso Smirne e i campi di accoglienza della Croce Rossa in Grecia. I miei genitori hanno sempre educato me e i miei fratelli all'amore per il prossimo, all'accoglienza per chi veniva dopo di noi, a non aver mai astio e odio per nessuno. L'Italia è stata la nostra Patria.
Io per primo insieme ai miei fratelli vi sono nato ormai settant'anni fa a Bari vi era una comunità la quale era stata integrata nella città grazie all'opera del poeta Hrand Nazariantz e di tanti uomini e donne di buona volontà.
Noi per siamo completamente italiani pur non dimenticando la patria dei nostri avi. Il partito politico che promosse il genocidio Armeno e successivamente l'epurazione di altre minoranze etniche portava il nome di “Giovani Turchi”.
Ella, Signor Presidente del Consiglio, si sta impegnando alacremente a tirare, l'Italia e gli Italiani, fuori da affanni e problemi. Mi rivolgo a Lei affinché con il Suo intervento Ella possa convincere i rappresentanti del movimento "Giovani Turchi" - Per Rifare l'Italia, che a quanto ci consta è tra i fondatori del Partito Democratico di cui Ella è altresì segretario, affinché trovino il modo di sostituire un nome che offende la memoria di 1.500.000 Armeni massacrati per volontà di un movimento politico dal medesimo nome.
Mi scuso sin d'ora del disturbo arrecatole e la saluto augurandole buon lavoro da parte mia, dell'intera Comunità Armena di Bari e di quanti non Armeni seguono e promuovono con passione le nostre attività.
Bari, 24/06/2014
Rupen Timurian
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