Maria Luisa Bene legge Carmelo Bene
Un ultimo sipario per ricordare Maria Luisa Bene, sorella del maestro Carmelo BENE.
Una donna indimenticabile, cara, difficile eccentrica e generosa, amica di molti e sempre pronta a difendere il fratello dai fantasmi che ne affollavano la memoria, o quella che lei figurava essere tali.
Si trascinava, caracollante, con i suoi ricordi, i fasti, i suoi pensieri donchisciotteschi. Era buona, anche se talvolta burbera, con idee di altri tempi, di presunte nobiltà salentine, di pomeriggi assolati a dirigere il sole e sfidare i numi, ma con sobrietà e parsimonia, il fato, la vita, contro il buio della notte senza fine!
Profezia triste
di
Carmelo Bene
Si trascinava, caracollante, con i suoi ricordi, i fasti, i suoi pensieri donchisciotteschi. Era buona, anche se talvolta burbera, con idee di altri tempi, di presunte nobiltà salentine, di pomeriggi assolati a dirigere il sole e sfidare i numi, ma con sobrietà e parsimonia, il fato, la vita, contro il buio della notte senza fine!
Profezia triste
di
Carmelo Bene
E una pioggia di fiori
coprirà le mie ossa;
ma la rosa che graffiò
il mio cuore non bacerà
il mio tumulo.
Le mie mani frugheranno
nelle orbite vuote a cercar
lacrime che non verserò.
E verrà un brutto giorno
in cui i venti spazzeranno
lontano quei fiori
che peso mi furono,
esponendo alle frustate del sole
le ossa, lugubri avanzi
d’una cena
che non fu mai consumata!
tratto da:
Carmelo Bene, La poesia nella poesia, con letture Maria Luisa Bene e musiche Francesco Libetta; Prologo Luigi A. Santoro, Lecce, Adriatica editrice Salentina, c2009
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