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Quadro della Storia Letteraria di Armenia di Mons. Placido Sukias Somal (1829)




Ai Cortesi Lettori 

Eccoci a mantenere la promessa da noi data allorché nel 1825 pubblicammo il quadro delle opere tradotte anticamente in armeno, di dar cioè un breve saggio anche sull'armena letteratura. 
Non evvi colta nazione nel mondo, che non abbia fatto conoscere con alcun corso di Storia Letteraria più o meno estesa, quali progressi sortito abbiano in essaLe arti e le scienze; da quali operai fosse coltivato il proprio letterario terreno; e finalmente di quali e quanti frutti riuscisse fecondo. Ma Non avendo finora tutto tutto la nostra armena nazione rendere conto agli amatori delle cose letterarie della propria cultura degli studii di qualsivoglia indole, sendochè da nessuno erasi nemmen compilata una storia, la quale potesse somministrarne un'idea, perciò credemmo di nostro dovere il far palese ai letterati Europei i princio, ed i progressi, le vicende, la caduta, il ristabilimento dell'Armena Letteratura, enumerando di secolo in secolo quegli Scrittori, che all'uno o all'altro degli accennati suoi stati coi loro scritti contribuirono.
Noi dunque con la possibile brevità verremo ciò esponendo, e dopo di avere venuta la nostra Letteratura pel corso di quindici secoli ora gloriosa, ed ora avvilita; la vedremo da ultimo a dolce calma rinata, rifiorire feconda, e saggiamente innaffiata di acque salutevoli, del mechitaristico ruscelletto.
E perché nulla manchi al compimento del proposto lavoro, ricorderemo di volo eziando quelli Europei, che in alcun modo contribuirono ho al vantaggio o al discapito della armene lettere.
A collolgasi benevolmente questa nostra, qualunque siasi, fatica, e sopra tutto abbia a risguardo in essa nonna all'insufficienza ma all'intenzione di chi la estese.

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