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La Leggenda del lago Anahit di Rouben Zartarian



Revisione del prof. Carlo Coppola di una novella di Rouben Zartarian, apparsa sulla Rivista "Pro Armenia".


Alla sommità del monte Ararat si trova un lago di rara bellezza, associato a molte storie e leggende. Una di queste è stato nota ancora oggi ai residenti della valle dell'Ararat. 
Si dice che un giorno, la dea della fertilità e del raccolto, Anahit dai capelli d'oro, stava passeggiando oltre le nuvole fluttuanti al tramonto e si innamorò con il grande monte Ararat, che brillava nella nebbia. Il suo amore era così forte che ogni notte di luna,  lasciava le acque del Araks e, soffrendo di insonnia, vagava per la valle in cerchi, mormorando parole di amore e di affetto che salivano alla cima del monte Ararat come un dolce zefiro. Come le notti di luna piena si susseguivano, le sue giornate erano piene di un amore non corrisposto. Eppure il grande Ararat era ancora in silenzio, e il silenzio lacerò il cuore e l'anima di Anahit.
Poi, dimenticando ogni pudore e prudenza, la dea che non sapeva più che fare, salì sul monte. Il suo corpo seducente coprì la nebbia del mattino e si rivolse con parole d'amore al suo amato. Quelle parole salirono dalla sua bocca come splendidi uccelli, ma Ararat rimase impassibile, indifferente e freddo. Poi, reietta, la dea confusa cadde in ginocchio. Lì, in cima alla montagna, singhiozzava apertamente, non più trattenendo in lacrime che scorrevano dai suoi occhi liberamente come fiumi. Solo le lacrime potevano consolarla un po' nel suo dolore senza confini, perché il gigante possente non aveva detto una parola. Anahit pianse per molto tempo ... Fino a quando le sue lacrime formarono un lago alla sommità del monte Ararat. 
È per questo che si chiama Lago Anahit.

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