Etichette

Mostra di più

"Il Mattino" di Caserta ha dato notizia della mostra "Tracce" di Patrizia Posillipo



Questa mattina a pagina 28 dell'edizione di Caserta del "Mattino", prestigioso quanto antico quotidiano napoletano fondato nel marzo 1892 da due grandi giornalisti e scrittori italiani Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao, è apparsa la notizia della realizzazione della mostra "Tracce" di Patrizia Posillipo. L'articolo è a firma di Nadia Verdile e si trova nelle pagine della rubrica "Cultura e Spettacoli".
Dato che l'edizione casertana appare introvabile fuori dalla zona medesima, abbiamo pensato di trascrivere l'articolo ad uso di quanti abbiano voglia di leggere la notizia integrale e si trovino fuori dal comprensorio casertano e campano. La nostra trascrizione è rivolta anche ai numerosi lettori al di fuori dell'Italia che appaiono interessati da questo argomento.

Un'artista casertana, Patrizia Posillipo,  una mostra binazionale che mette insieme Armenia e Italia, un nome "Tracce. Fotografia in viaggio tra Italia e Armenia", un'Ambasciata, quella italiana a Yerevan. Tra di loro Casal di Principe è il rito di origine armena delle candele alla gola nel giorno di San Biagio. "Questo santo - spiega Posillipo  -fu vescovo e martire da Armenia, un santo taumaturgo, invocato nei casi di malattie dell'apparato laringo-faringeo. A Casal di Principe il suo culto è molto sentito e forte è il legame con la Armenia tant'è che sia l'8 febbraio 2014 sia il 6 febbraio 2015 la chiesa Casalese è stata visitata da Kevork Noradunguian, [allora] Rettore del Pontificio Collegio Armeno di Roma accompagnato da una rappresentanza dei seminaristi e del coro del medesimo Pontificio Collegio Armeno". Le fotografie di Posillipo raccontano tradizioni secolari, come quella di Casal di principe, volti, oggetti, simboli e scritti e saranno in mostra all'Ambasciata d'Italia in Armenia. A curare la mostra Isabella Indolfi. "L'occhio fotografico di Patrizia Posillipo - spiega la curatrice - è come una carezza: non sia propria dell'immagine né si limita a registrare ma, Grazie al tempo concesso dalla tecnica del ritratto in posa, si mette in stretta relazione con i soggetti, nell'intento di coglierne il carattere e il sentimento con un agire quasi antropologico che riesce non solo a documentare le trasformazioni delle comunità e delle persone, Ma anche a catturarne i paesaggi interiori, ergendo la metafora poetica del dramma e della bellezza di identità in continuo cambiamento". Il lavoro di ricerca di Posillipo avrà un secondo tempo, quello della fotografia degli italiani in Armenia. Da ovest a est, da nord a sud, attraverso lePrincipali regioni italiane e armene, alla ricerca delle connessioni ancora vive tra i due paesi. Luoghi e volti racconteranno questo intenso legame, fatto di scambi culturali, artistici, scientifici e commerciali. "Prezioso - continua l'artista - è stato per me il contributo scientifico dello studioso di cultura armena Carlo Coppola che mi ha fornito una fitta mappa di luoghi e persone da rintracciare." 


Commenti