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Inaugurata presso la Presidenza della Repubblica a Jerevan un'eccezionale mostra di vedutisti veneziani del Settecento



Quattro tra i dipinti tra i più rappresentativi del '700 veneziano, messi a disposizione dalla Fondazione Paolo e Carolina Zani celebreranno Venezia a Jerevan. Si tratta di quattro opere famose in tutto il mondo frutto del sapiente e inconfondibile tocco CanalettoBernardo BellottoMichele Marieschi e Francesco Guardi.
La Mostra esclusiva è allestita nel salone centrale della sede della Presidenza della Repubblica a Yerevan ed è stata inaugurata ieri 24 settembre grazie al proficuo e indefesso impegno degli organizzatori che hanno dovuto superare molti imprevisti, non ultime le chiusure causate dalla pandemia da Covid-19.
Nel suo discorso di apertura dell'eccezionale mostra il Presidente della Repubblica d'Armenia Armen Sarkissian ha ricordato il senso, a tutti gli effetti bilaterale dell'evento, e la genesi della mostra nata dalle conversazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con l'Ambasciatore Vincenzo Del Monaco. Si tratta, ha ricordato il Presidente Sarkissian, di una mostra di scambio, infatti durante la prossima visita di stato in Italia porterà con sé alcuni dipinti armeni ritenuti di enorme valore storico e culturale per l'Armenia.
Durante il suo saluto inaugurale, il Presidente della Repubblica Sarkissian, ha, inoltre, sottolineato l'importante ruolo dell'Ambasciatore della Repubblica Italiana in Armenia Vincenzo Del Monaco nell'organizzazione della mostra, e mettendo in rilievo la grande efficacia della sua azione diplomatica, si è spinto a dire: 

 

Se Venezia è in qualche modo una città armena, allora anche l'ambasciatore della Repubblica italiana allo stesso modo è un ambasciatore armeno, poiché il calore e la devozione che ha dimostrato all'Armenia meritano un grande apprezzamento.

L'Ambasciatore Del Monaco, dal canto suo, ha sottolineato di tenere in grande considerazione gli aspetti culturali, all'interno dei rapporti armeno-italiani, e di aver incontrato sempre grande disponibilità da parte delle autorità armene, in particolare del Presidente della Repubblica d'Armenia. 
Parlando dei dipinti presentati nel prestigioso evento, ha messo in evidenza come essi non siano stati scelti a caso. Le quattro opere risalgono al XVIII secolo, e riproducono altrettante vedute di Piazza San Marco. Il periodo non è stato scelto a caso, in quanto molto denso e significativo per l'intensità degli scambi armeno-italiani. Proprio a Venezia in quel periodo, infatti, padre Mechitar di Sebaste aveva stabilito sull'isola di San Lazzaro la sede della propria congregazione. Ma Venezia non rappresentava in quegli anni un caso isolato, infatti in molti luoghi della Penisola negli stessi anni mercanti armeni, o di origini armena, svolgevano ruoli di primo piano nelle vite delle singole città, come ad esempio a Livorno dove nel 1701 fu eretta la Chiesa Armena di San Gregorio Illuminatore, di rito armeno. 
La mostra, come ha ricordato l'Ambasciatore Italiano, si inserisce nell'ambito delle iniziative della Presidenza Italiana della Rete degli Istituti Europei di Cultura (EUNIC).

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