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Che altro deve osare la propaganda azera per essere additata agli occhi del mondo?



La propaganda di parte azera continua ignominiosamente ad alzare l'asticella delle provocazioni mediatiche contro l'Armenia e gli Armeni. Non solo contro i cittadini della Repubblica di Armenia ma anche contro i personaggi di origine armena di cui è pieno il mondo.

Questa volta l'attacco degli hacker, ormai di prammatica, è accorso al famoso musicista di fama mondiale, cantante e frontman del gruppo System of a Down, Serj Tankian. A renderlo noto è stato lui stesso con una dichiarazione pubblica, rilevando che il suo account Twitter è stato violato e che quanto scritto a suo nome non è da lui condiviso o ascrivibile al suo pensiero. 

Lo stile è consueto di questa tipologia di attacchi: qualcuno si introduce nel tuo account e scrive a tuo nome dichiarazioni a supporto dell'Azerbaijan e della sua politica. 
Il post pubblicato sul Twittter di Tankian esprimeva dichiarazioni palesemente anti-armene a sostegno della cosiddetta "Comunità Azera del Nagorno-Karabakh", nella breve dichiarazione si faceva riferimento alle elezioni parlamentari e presidenziali tenute in Artsakh il 31 marzo.
In seguito alla pubblicazione del post per conto di Serj Tankian, la stampa azera ha iniziato a pubblicare articoli del tipo: "Il famoso cantante americano con radici armene sostiene l'appello della comunità azera del Nagorno Karabakh".
La dichiarazione di smentita fatta dal leader dei System of a Down mostra ancora una volta che la provocazione menzionata è stata eseguita deliberatamente e non ha nulla a che fare con le reali volontà ed opinioni della persona coinvolta, che da sempre si impegna a diffondere le problematiche legate alla questione armena, dal riconoscimento del Genocidio Armeno a quello dell'indipendenza della Repubblica dell'Artsakh.




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