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82 foto di Ara Güler in mostra a Roma fino a 3 maggio


Il Museo di Roma in Trastevere dedica una mostra al noto fotografo turco-armeno Ara Güler (1928-2018), dal 30 gennaio al 3 maggio.
Güler è stato classificato come uno dei sette migliori fotografi al mondo dal British Journal of Photography Yearbook ed è stato il destinatario del prestigioso titolo di Master of Leica.

La mostra è composta in gran parte da fotografie di Istanbul scattate da Güler dagli anni '50, il decennio in cui fu reclutato da Henri Cartier-Bresson per l'Agenzia Magnum e divenne corrispondente per il Vicino Oriente.
Lucido osservatore della storia e della società turca, il fotografo armeno ha lasciato in eredità un archivio di oltre due milioni di foto, alcune state selezionate per la mostra romana. 
La mostra contiene 45 vedute in bianco e nero di Istanbul come è stato scritto nel comunicato stampa di un'altra mostra di Ara Güler tenutasi a Senigallia nel 2010 

Egli [...] ci mostra, attraverso una carrellata di strepitose immagini scattate tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, una Istanbul incantevole e misteriosa, quasi magica. Una città fatta di più piani, di fondali profondi, di skyline nebbiosi e inconfondibili, di acque cupe e pesanti, di luci morbide e di ombre scurissime, nel mescolamento ricorrente di aria terra e acque con architetture irripetibili e costruzioni popolari sempre giustapposte a straordinari primi piani di uomini e cose. Una città vera, poetica, reale, per nulla turistica, che gli scatti di Ara Güler contribuiscono più di altri ad accrescerne il fascino e il mito. Ma la Istanbul di Ara Güler non è solo una città in mostra, una città abbondante, esagerata, una città “sterminata, superba, sublime” e “dai contorni immensi”, come amava definirla Edmondo De Amicis che la visitò a metà Ottocento. E’ anche una città fatta di luci notturne, di effetti “chiaroscurali”, di malinconie. Le sue inconfondibili immagini, con quell’esagerato contrasto tra bianchi e neri che è tipico della fotografia del dopoguerra, mostrano Istanbul - scrive ancora Orhan Pamuk nel suo libro-capolavoro Istanbul – “come una città dove i panorami sono eccessivamente tristi, simili ai volti della sua gente, e il vecchio e il nuovo si uniscono in una trama di degrado, miseria e umiltà all’interno di una tradizione che continua nonostante gli sforzi di occidentalizzazione.

Accanto alle foto della sua città amatissima, della mostra fanno parte anche 37 ritratti di noti personaggi personaggi culturali, politici e religiosi e religiosi italiani e internazionali tra cui Federico Fellini, Sophia Loren, Papa Paolo VI e Winston Churchill.

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