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Nuove speranze per la Siria: riparte una industria metalmeccanica e Asma al-Assad sconfigge il cancro


Nel distretto industriale Sheikh Najar di Aleppo, una grande fabbrica metalmeccanica ha ripreso le sue attività. Il direttore della compagnia Abdel Karim Kilisli ha tenuto un incontro con i giornalisti. Prima della guerra la fabbrica produceva componenti per impianti di perforazione di pozzi di petrolio e pozzi d'artesiani, ed era ben nota anche fuori dalla Siria. Dopo l'inizio delle ostilità, la produzione ha dovuto cessare del tutto, e proprio per la sua notorietà, è stata presa particolarmente di mira interamente distrutta.
Il direttore ha dichiarato che è stato necessario ricostruire ogni cosa, anche tirar su tutti i muri, tra l'altro non si era salvata alcuna attrezzatura. La ricostruzione totale della fabbrica ha reso necessaria ad esempio anche reinventare un impianto per la fusione dei metalli data la scarsità di materie prime lavorabili. Al momento la produzione stimata è di 75/100 tonnellate di lavorati al mese. I prodotti realizzati non vengono più utilizzati nell'industria estrattiva, ma destinati edilizia, e in particolare alla preparazione di strutture metalliche. Tutti i lavoratori sono ex rifugiati tornati a casa dopo la guerra. Il problema principale ribadiscono della fabbrica resta quello della scarsità di materie prime.
Sempre negli ultimi giorni si è saputo che la moglie del leader siriano Bashar al-Assad, Asma al-Assad, ha sconfitto il cancro dopo più di un anno di cure. L'ufficio stampa del palazzo presidenziale siriano ha diffuso un comunicato su sociale media Telegram.


Dopo aver terminato il percorso di lotta contro il cancro, che ha iniziato un anno fa con tutta la sua forza e fede, la leadership siriana e il personale dell'ufficio presidenziale si congratulano con la signora Asma al-Assad per la sua vittoria sulla malattia.

Ricordiamo che la signora Asma nata nel 1975 a Londra è cittadina siriana ed inglese. Sposata con il dott. Assad dal 2000 ha tre figli. Da sempre si è mostrata vicina alle minoranze cristiane in Siria ed in particolare alla comunità armena della quale è peraltro molto amica.

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