"LA BASTARDA DI ISTANBUL" di Elif Shafak con Serra Yilmaz al Teatro di Rifredi
dall'omonimo romanzo di Elif Shafak
(traduzione di Laura Prandino - Ed. Rizzoli)
riduzione e regia di Angelo Savelli
(traduzione di Laura Prandino - Ed. Rizzoli)
riduzione e regia di Angelo Savelli
con Serra Yilmaz
e Valentina Chico
Riccardo Naldini
Monica Bauco
Marcella Ermini
Fiorella Sciarretta
Diletta Oculisti
Elisa Vitiello
e Valentina Chico
Riccardo Naldini
Monica Bauco
Marcella Ermini
Fiorella Sciarretta
Diletta Oculisti
Elisa Vitiello
video-scenogra e di Giuseppe Ragazzini
I diritti d’autore di Elif Shafak sono gestiti dall’agenzia Curtis Brown
Sinossi
La giovane Asya è una bastarda. Nessuno nella sua casa di Istanbul - un gineceo popolato di mamme, zie e nonne - le sa dire o le vuol dire chi è suo padre. L'unico uomo di casa, lo zio Mustafa, è da tempo emigrato in America.
Rose è una donna americana sposata a un immigrato armeno discendente da una famiglia scampata all'eccidio del 1915. Una famiglia talmente invadente che Rose, pur avendo una figlia, divorzia e si risposa, per ripicca, con un turco: Mustafa. Qualche tempo dopo Armanoush, la figlia di Rose, decide di andare di nascosto ad Istanbul, presso la famiglia del patrigno, per ritrovare le proprie radici armene. Frequentando la cugina Asya, la sua famiglia e i suoi amici, si accorge di non odiare affatto i turchi. Le due ragazze, divenute amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli.
Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, affronta con maestria e coraggio un tema ancora scottante per la coscienza del suo Paese: la rimozione di quegli eventi che esattamente cento anni fa aprirono l'annosa e irrisolta questione armena.
Angelo Savelli, grazie alla convinta adesione dell'autrice e contando sull'interpretazione, al tempo stesso ironica ed appassionata, di Serra Yilmaz, porta sulla scena questa meravigliosa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica, dove i personaggi si raccontano in terza persona, e impaginandola nelle immaginifiche video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.
Rose è una donna americana sposata a un immigrato armeno discendente da una famiglia scampata all'eccidio del 1915. Una famiglia talmente invadente che Rose, pur avendo una figlia, divorzia e si risposa, per ripicca, con un turco: Mustafa. Qualche tempo dopo Armanoush, la figlia di Rose, decide di andare di nascosto ad Istanbul, presso la famiglia del patrigno, per ritrovare le proprie radici armene. Frequentando la cugina Asya, la sua famiglia e i suoi amici, si accorge di non odiare affatto i turchi. Le due ragazze, divenute amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli.
Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, affronta con maestria e coraggio un tema ancora scottante per la coscienza del suo Paese: la rimozione di quegli eventi che esattamente cento anni fa aprirono l'annosa e irrisolta questione armena.
Angelo Savelli, grazie alla convinta adesione dell'autrice e contando sull'interpretazione, al tempo stesso ironica ed appassionata, di Serra Yilmaz, porta sulla scena questa meravigliosa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica, dove i personaggi si raccontano in terza persona, e impaginandola nelle immaginifiche video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.
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