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Con le dimissioni di Pashinyan concluso rimpasto di Governo in Armenia

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Ieri il Presidente della Repubblica di Armenia, Armen Sarkissyan, su proposta del Primo Ministro, ha firmato il decreto di nomina di Gegham Gevorgyan quale Ministro dell'Agricoltura della Repubblica di Armenia e di Tigran Khachatryan quale Ministro dello Sviluppo Economico e degli Investimenti.

Con queste nomine potrebbe probabilmente essersi concluso il rimpasto di Governo iniziato il 4 ottobre scorso con la nomina di Hakob Arshakyan a Ministro dei Trasporti, delle Comunicazioni e dell'Innovazione Tecnologica, di Gabriel Ghazaryan a Ministro dello Sport e degli Affari Giovanili, di Garegin Baghramyan a Ministro delle Infrastrutture energetiche e Risorse Naturali. Nella stessa data aveva ricevuto la nomina anche Feliks Tsolakyan, cui era stata assegnata la delega diMinistro alle Situazioni di Emergenza, una sorta di Protezione Civile.

Le nomine sono state firmate ai sensi dell'articolo 131 della Costituzione, nonché sull'articolo 5 paragrafo 1 della legge Repubblica di Armenia concernente le "Strutture e attività del governo".
Ultimo dato e più rilevante dato è giunto questo pomeriggio intorno alle 17,30 ora italiana. Si tratta dell'annuncio delle dimissioni dello stesso Nikol Pashinyan dalla carica di Primo Ministro. Pashinyan si dimette per consentire lo scioglimento del Parlamento e l'indizione di nuove elezioni da parte del Presidente della Repubblica Armen Sarkissyan.
Il Discorso di Dimissioni del Varchapet è durato esattamente 5 minuti e 36 secondi. Questo è il testo che riproponiamo in una traduzione dalla lingua inglese, a cura di Carlo Coppola.

Cari compatrioti, Mio caro popolo,
Cittadini orgogliosi della Repubblica di Armenia,
Come ho detto prima, mi dimetto oggi da Primo Ministro dell'Armenia. L'obiettivo di queste mie dimissioni, tuttavia, non è quello di prendere le distanze dall'ufficio del Primo Ministro, ovvero non è quello di sfuggire alla responsabilità che ho assunto nei vostri confronti, al contrario, di portare avanti la rivoluzione nonviolenta, rivoluzione di velluto, rivoluzione popolare che insieme siamo giunti alla fine, tenendo elezioni anticipate del parlamento e restituendo l'intero potere al popolo. 
La tabella di marcia per il raggiungimento delle elezioni anticipate del Parlamento è la seguente: dopo le mie dimissioni il Presidente della Repubblica accetta immediatamente le dimissioni del Governo, l'Assemblea Nazionale non elegge un Primo Ministro per due volte durante nei prossimi 14 giorni, questo si tradurrà nell'automatico scioglimento dell'Assemblea e il Presidente della Repubblica convocherà le elezioni anticipate del Parlamento.
Durante tutto questo tempo i membri del Governo continueranno a svolgere i loro compiti, ed io continuerò ad adempiere ai poteri costituzionali di Primo Ministro della Repubblica di Armenia, vale a dire che continuerò a essere il garante della vittoria del popolo e se voi darete il vostro voto di fiducia alla nostra forza politica nelle elezioni legislative di dicembre, sarò rieletto Primo Ministro.
Certamente, molti hanno paura e si pongono una domanda: e se le forze parlamentari nominassero un altro candidato quale Primo Ministro, siamo davvero pronti per questo tipo di scenario?
Inutile dire che gli eventi del 2 ottobre hanno dimostrato che siamo più che pronti per qualsiasi scenario, perché non una singola forza può resistere alla volontà e al desiderio della gente.
Ma per ora non voglio nemmeno discutere di uno scenario del genere, perché quante più contraddizioni e aspri dibattiti avremmo avuto con un certo numero di forze parlamentari, non posso pensare che abbiano un obiettivo e un'intenzione di agire contro il popolo e contro la sicurezza nazionale dell'Armenia. 
Le forze parlamentari hanno dimostrato che, a prescindere da tutte le contraddizioni e interpretazioni errate, il nostro stato, la sua stabilità e sicurezza sono una linea rossa per loro, e credo che non supereranno mai questa linea. Soprattutto, sia l'HHK [il Partito Repubblicano], il blocco Tsarukyan e la Federazione Rivoluzionaria Armena hanno dichiarato pubblicamente che non hanno in programma di nominare un candidato a  Primo Ministro o eleggere alcun nuovo Primo Ministro. 
Vorrei anche dire ai rappresentanti della precedente maggioranza dell'Assemblea nazionale che in realtà li abbiamo criticati e continueremo a criticarli, ma questo non significa che stiamo cercando nemici in Armenia, o che li dovremmo cercare.
Ho detto durante la mia intera attività politica, e vorrei ripetere anche adesso: non ho avuto, non ho, e non avrò nemici in Armenia e tra gli Armeni.  
E vorrei augurare buona fortuna a tutte le forze politiche nelle prime elezioni del Parlamento e affermare che il nostro governo garantirà la libera espressione della volontà del popolo alle elezioni. 

Cari compatrioti,

Sebbene queste dimissioni abbiano una natura formale, il momento è in realtà assai emozionante, perché oggi portiamo a termine un'altra fase della nostra rivoluzione e entriamo in un periodo completamente nuovo. 
E ora, affrontando gli ultimi cinque mesi della mia Premiership, vorrei ringraziarvi per il vostro supporto e fiducia illimitati. Vorrei anche scusarmi con tutti coloro che ho deluso in qualcosa, le cui giuste e lecite speranze non ho esaudito. 
Ma, cari compatrioti, voglio che voi sappiate con certezza e senza alcun dubbio: tutte le vostre pene sono nel mio cuore, tutti i vostri bisogni sono nei miei pensieri, tutti i vostri sogni sono nella mia anima e mi danno le ali e la forza per guardarvi in faccia e ripetervi con fiducia: tutto andrà bene, tutto andrà molto bene.
Preparatevi a nuove vittorie e preparatevi a costruire una nuova e potente Armenia libera e felice. 
Vi amo tutti, sono orgoglioso di tutti voi, mi inchino davanti a tutti voi, vi bacio tutti. 
E così, viva la libertà. Lunga vita alla Repubblica di Armenia. Lunga vita ai nostri figli, che vivono, e che con fiducia vivranno, nella libera e felice Armenia.