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Ancora attacchi Azeri contro l'esercito e la popolazione dell'Artsakh




Mentre si moltiplicano i gesti di distensione da parte armena, l'Azerbaijan continua la propria opera di violazione del cessate il fuoco stabilito con la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020. Lo fa ormai sotto gli occhi delle forze di pace russe. 
Inoltre l'Azerbaijan continua la propria falsa interpretazione del trattato trilaterale, ben conscia di compiere un'interpretazione ideologica e palesemente scorretta, perfettamente contraria ai dettami di quanto ha firmato. 
Nel frattempo con premeditazione e chiara intenzione genocidaria di morte colpisce lucidamente, i poveri soldati armeni di leva, di stanza lungo il confine.
L'OSCE e successivamente anche la NATO chiede ad entrambe le parti gesti di aperta distensione, e ripresa del dialogo, ben sapendo che la parte armena non ha altro modo di difendere i propri soldati e i civili se non limitando militarmente l'avanzata della controparte.
Il bilancio attuale, dopo giorni di provocazioni da parte azera è di 14 feriti e due uccisi nelle fila dell'esercito di Difesa dell'Artsakh. I militari uccisi sono Gurgen Galerii Gabrielyan e Artur Yurii Khachatryan.
Come al solito l'Azerbaijan utilizza lanciagranate, missili di contraerea e soprattutto i droni armati con cui colpisce per uccidere in modo particolarmente infame e senza scrupoli sia i soldati che la popolazione della controparte.

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