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"A sua immagine" 4 puntate sull'Armenia e la riapertura della Chiesa di San Gregorio a Bari




I servizi di stampa governo della Repubblica d'Armenia hanno annunciato che il programma televisivo “A Sua Immagine” della prima rete televisiva della RAI, Rai1, trasmetterà una serie di 4 puntate sull'Armenia.
La prima puntata è andata in onda alle il 30 novembre alle ore 16.15 all'interno della rubrica “Le ragioni della Speranza”, dedicata al commento del Vangelo della domenica. Tra le prime tappe del viaggio, si segnalano il monastero del Khor Virap, il monte Ararat e il complesso monastico di Noravank. Come sempre, compagna di viaggio di “A Sua Immagine” è l’Opera Romana Pellegrinaggi, con don Giovanni Biallo
Registriamo tuttavia che a parte le belle immagini, il tempi televisivi hanno imposto un tono assai didascalico che ha fatto rilevare alcune banalizzazioni su un paio di passaggi fondamentali della storia: i rapporti con la Turchia, la definizione di "monaco" di San Gregorio l'Illuminatore. 


Poco dopo la messa in onda della prima puntata di "A sua immagine" alle ore 17,00 a Bari, accanto alla Basilica di San Nicola, è stata riaperta al culto - dopo alcuni anni di restauri - la Chiesa di San Gregorio. I Vespri sono stati presieduti da S.E.R. Mons. Francesco Cacucci - Arcivescovo della Chiesa di Bari-Bitonto.
Di questo edificio sacro si hanno tracce sin dal X secolo. Un documento facente parte del Codice Diplomatico Barese la riporta nella pertinenza della famiglia aristocratica barese di origine armena degli Adraliste. Nei secoli, soprattutto a causa della completa assimilazione dell'originaria comunità armena barese, dell'estinzione della famiglia e dell'atteggiamento non particolarmente favorevole all'ecumenico diffuso tra il XIV e XVIII secolo, l'edificio di culto perse la sua intitolazione originaria a San Gregorio l'Illuminatore d'Armenia per essere dedicata al più latino San Gregorio Papa. Negli ultimi anni la Chiesa ha subito un ritorno d'interesse a causa della rinata presenza degli Armeni baresi e della celebrazione all'interno della stessa di alcuni matrimoni dei pochi armeni ancora residenti in città. 

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