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La Regione Lazio dopo un iter di ben 19 anni Riconosce il Genocidio armeno.

Siamo molto lieti che la Regione Lazio abbia riconosciuto pubblicamente il Genocidio Armeno dopo un iter iniziato ben 12 anni fa. Da allora molte cose sono cambiate nella Comunità Armena in Italia, ma anche nell'approccio della Repubblica d'Armenia alla Diaspora. In tanti non ci sono più, non solo, perché epurati dai sistemi politici armeni e italiani, ma anche perché l'"incipiente aetate" per dirla con Papa Benedetto XVI, li ha costretti al ritiro o avviati alla Soglia di Dite.

Siamo grati all'architetto Vahe M. Vartanian dell'Associazione Zatik di averci fornito memoria storica del percorso iniziale che ha portato a questo riconoscimento e che non spunta oggi come un fungo inatteso d'autunno, ma come un bel bocciolo profumato di questa assolata primavera, le cui radici per dovere di cronaca vanno riconosciute. Si è, infatti, trattato di un processo lungo e assai articolato non privo di zone d'ombra e di opportunità politiche che previde, anni fa, l'istituzione di una commissione di studio voluta dall'allora Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia Gagik Baghdassaryan. A tale commissione fu consentita l'attiva partecipazione delle associazioni armene presenti sul territorio italiano, che apportarono un grande contributo alla stesura del documento, pur nel loro pluralismo e nelle differenti visioni politiche.

21 Febbraio - Mozione per il riconoscimento del genocidio Armeno presentata alla Regione Lazio con la collaborazione dell’On. Gigliola Brocchieri. Vedi Allegato - Vedi Allegato modificato e ripresentato il 22 marzo 

 2007 dal Vice presidente della Regione Lazio On. Bruno Prestagiovanni


05 04 2007 - Vice Pes. della Regione Lazio presenta una MOZIONEper il riconoscimento del Genocidio del Popolo Armeno.
M O Z I O N E 
OGGETTO: Genocidio del Popolo Armeno.

PREMESSO
Che gli armeni sono un popolo le cui terre d’origine, un tempo dieci volte più estese dell’attuale Repubblica d’Armenia, nel corso dei millenni sono state contese da vari Imperi.
Che, all’inizio nel XIX secolo, il popolo armeno si trovò diviso tra l’Impero Russo e quello Ottomano, da antica data in lotta fra loro.
Che l’Impero Ottomano nel 1895 ordinò l’esecuzione di 300.000 Armeni, e nel 1909 i massacri ripresero grazie all’ascesa del movimento “Giovani Turchi”, in nome della purezza razziale ottomana.
Che durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1914 e il 1915, il Comitato Centrale del partito Unione e Progresso decise lo sterminio sistematico degli Armeni. Il popolo armeno fu fatto oggetto di un vero e proprio genocidio la prima operazione di “pulizia etnica” scientificamente deliberata ed organizzata da un governo, e messa in opera da esercito, polizia, magistratura, unità operative segrete.
Che il tragico bilancio di quel piano criminale risultò nello sterminio di un milione/un milione e mezzo di Armeni, eliminati nelle maniere più atroci. I due terzi della popolazione armena residente nei territori dell’Impero Ottomano venne soppressa, e circa 100.000 bambini vennero prelevati ed allevati da famiglie turche o curde, smarrendo la propria fede e la propria lingua.
Che la caduta del regime ottomano e la nascita della Repubblica di Turchia non cambiò la situazione: tra il 1920 e il 1922, con l’attacco alla Cilicia Armena ed il massacro di Smirne, il nuovo governo portò a compimento il genocidio.


CONSIDERATO
Che lo Stato Turco si rifiuta categoricamente di riconoscere ufficialmente il genocidio degli Armeni, al contrario di quanto hanno fatto Germania ed Austria riconoscendo il genocidio degli Ebrei.
Che il 18 giugno 1987 il parlamento europeo ha affermato che la Turchia non può diventare Stato membro dell’Unione Europea senza aver prima riconosciuto la responsabilità di tale genocidio.
Che le istituzioni pubbliche degli Stati, ivi compresa l’Italia, hanno il dovere di proclamare con forza e ricordare questa verità storica, riconoscendo ufficialmente quel tragico genocidio. 

Che la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’ONU nel 1985, il Parlamento Europeo nel 1987, oltre a numerosi Paesi (e alla stessa Corte Marziale Ottomana fin dal 1919), hanno riconosciuto formalmente lo sterminio del popolo armeno come genocidio.
Che nel novembre del 2000 la Camera dei Deputati ha riconosciuto il genocidio Armeno approvando una mozione che impegnava il Governo italiano a riconoscere il genocidio del popolo Armeno.
Che nel Lazio non ha trovato alcun seguito una mozione già presentata, il 21 febbraio 2001, in senso analogo alla presente, dal Cons. Regionale G. Brocchieri, alla stesura della quale avevano collaborato numerose associazioni che operano attivamente in Italia per promuovere la conoscenza della storia del genocidio armeno: l’Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio, l’Associazione di volontariato “Amici dell’Armenia”, il Comitato per la Foresta dei Giusti – Sezione Armena, lo Hay-Dun (Casa Armena), e l’Unione degli Armeni d’Italia.
Che il Pontefice Giovanni Paolo II ha ricevuto in Vaticano il Patriarca degli Armeni, ricordando quel genocidio che tanti martiri ha creato nel Clero e nella popolazione.
Che il patrimonio architettonico cristiano armeno, presente in Turchia in modo significativo, versa oggi in uno stato di degrado tale da destare viva preoccupazione in tutti i maggiori esperti internazionale del settore (a tutt’oggi avvengono requisizioni e profanazioni degli edifici di culto cristiano appartenuti agli Armeni).

Tutto ciò premesso e considerato

IL CONSIGLIO REGIONALE IMPEGNA

LA GIUNTA REGIONALE

A esprimere piena solidarietà al popolo Armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili.
A chiedere che il Parlamento Italiano possa impegnare – nella sua interezza: anche nel ramo del Senato, oltre alla Camera dei Deputati – il Governo italiano a riconoscere formalmente lo sterminio del popolo Armeno come genocidio, affiancando così l’Italia agli altri Stati che l’hanno già fatto.
A porre in essere ogni possibile iniziativa volta a diffondere i drammatici trascorsi storici della popolazione Armena – in primo luogo inserendo la storia del genocidio armeno nei libri di testo scolastici.
A considerare la possibilità di istituire un museo sul genocidio del popolo Armeno, nonché che il genocidio armeno venga ufficialmente riconosciuto in una Giornata Nazionale su tutti i Genocidi, alla stregua di quella istituita in memoria del genocidio del popolo Ebraico.
Ad intervenire presso gli organismi preposti alla cura ed alla salvaguardia dei monumenti artistici, storici e di culto, affinché vengano sollecitati e responsabilizzati i Governi – specificamente quello Turco – nei cui territori si trova il patrimonio architettonico Cristiano armeno, che versa in stato di grave degrado.
A invitare il Parlamento Europeo ad attivarsi affinché la Turchia, candidata a far parte dell’Unione Europea, riconosca formalmente e condanni il genocidio del popolo Armeno.

On. Antonio Cicchetti - On. Bruno Prestagiovanni
(data e il N° di presentazione 22 marzo u.s. (reca il n. 214) 
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00163 Roma, -Va della Pisana 1301
Consiglio regionale del Lazio
Gruppo Alleanza Naziona
V.V

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