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In che modo Karen Demirchyan riuscì a salvare Meghri durante gli anni sovietici?




Abbiamo tradotto e adattato un articolo pubblicato sul famoso media armeno https://blog.168.am/. L'articolo apparso lo scorso 28 agosto 2020 si intitola Ինչպես է ԽՍՀՄ տարիներին Կարեն Դեմիրճյանը փրկել Մեղրին ed è molto attuale in questi giorni.

Tra anni '70 e '80 iniziò la costruzione dell'autostrada Baku-Nakhichevan, che doveva passare naturalmente attraverso la regione di Meghri lungo le rive del fiume Araks. Sembrava che come i turchi avevano sognato, il terreno sarebbe stato preparato per l'attuazione del progetto Gran Turan. I lavori del progetto furono bloccati vicino al confine di Meghri. Infatti, incontrarono la volontà intransigente del primo segretario del Comitato centrale del CPA, un grande patriota, un uomo politico saggio che sarebbe stato trucidato anni dopo proprio a causa della sua saggezza politica, del suo patriottismo, della sua onestà intellettuale, stiamo parlando di Karen Demirchyan.
Tutti le pressioni esterne sulle autorità armene sono risultarono essere vane. Anche se quello era il momento della massima ascesa di Heydar Aliev, che proprio in quegli anni diventava una figura di spicco nell'Unione Sovietica, un membro del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Probabilmente in molti ricordano le parole dello statista Karen Demirchyan "Quel sentiero passerà sul mio cadavere".  Egli le pronunciò dapprima privatamente, e solo in seguito fu dato ampio risalto e grande risonanza pubblica alla sua opinione. Karen Demirchyan e Fadey Sargsyan si opposero ripetutamente opposti alla costruzione della strada suddetta nella seduta del Consiglio dei Ministri dell'URSS, dimostrando l'inopportunità di una tale scelta politica. 
La questione sembrava chiusa. Tuttavia, la leadership azera fece appello ai dipartimenti militari, e la strada fu riconosciuta di importanza strategica militare. Il maresciallo Sokolov intervenne direttamente sulla questione. Fu difficile, quasi inutile, combattere contro quel sistema militare-industriale... Alla fine la strada non fu costruita. Molte persone diedero il loro contributo alla mancata attuazione di quella realizzazione in particolare, Fadey Sargsyan e Vladimir Movsisyan, ma alla fine tutta la responsabilità programmatica di tale opposizione ricadde su Karen Demirchyan. Di lì in avanti lo statista armeno sarebbe stato esposto a un notevole pericolo personale a causa della sua presa di posizione. Nella sua biografia la moglie di Karen Demirchyan ricorda quei concitati momenti:
Rima Aghasievna, consigliava a Karen Serobich di accettare la costruzione della strada, perché era certa che il suo comportamento non sarebbe stato accettato e quindi perdonato dagli alti vertici del Partito a Mosca. Tuttavia egli si opponeva ricordando che il popolo armeno non avrebbe mai consentito una tale perdita di posizioni strategiche per l'Armenia. Dopo lunghe discussioni in cui Rima Demirchyan cercava di mettere in guardia il marito dai pericoli che sarebbero derivati dalla sua decisione, ella si arrese ma ribadì al marito che stava giocando col fuoco e contro un nemico molto potente e vendicativo.
Karen Demirchyan fu ucciso in un assalto al Parlamento Armeno condotto da un ex giornalista Nairi Hunanyan, la maggior parte di coloro che furono ritenuti responsabili della strage sono morti in circostanze sospette. È ormai certo che il commando guidato da Nairi Hunanyan sia stato strumentalizzato, da forze mandanti lontane della Federazione Rivoluzionaria Armena a cui Hunanyan e i suoi apprtenevano.