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Un caffè filosofico con l'Ambasciatore Vahram Kazhoyan

Ieri pomeriggio alle ore 15:00, ora di Yerevan, abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare di persona S. E. l'Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Vietnam, Vahram Kazhoyan, una delle eccellenze storiche della diplomazia armena tra i più primi diplomatici della repubblica ancora oggi in servizio. Le due ore di piacevolissimo colloquio sono state condotte alla presenza del prof. Grigor Ghazaryan, collaboratore di questo sito-blog, professore associato di Italiano presso l'Università Statale di Yerevan ed ex funzionario del Ministero degli Esteri armeno. L'incontro si è svolto nella più totale cordialità. L'Ambasciatore è uomo simpatico, di grande sagacia, dalla dialettica brillante. Incontrato dal vivo abbiamo l'impressione che le fotografie lo invecchino. Gli domandiamo della nazione in cui svolge la sua presente missione, delle prospettive e degli obbiettivi del suo lavoro. Ci ha risposto parlandoci del paese e degli incontri con i suoi colleghi, delle differenze con l'Armenia. Il tempo sembra non scorrere tra un gelato al gusto vaniglia e una bottiglia di acqua. Ci racconta della Grecia dove svolse il suo primo incarico di Ambasciatore, ci mostra il panorama dall'Ambasciata attraverso foto non pubblicate in Facebook, edifici dal gusto pesantemente neoclassico, con cupole da Capitol Hill di Washington DC in mezzo a grattaceli, e grattaceli anche esse. Ci racconta dei suoi figli e di Suren che sta scalando il Monte Ararat e della figlia che ha studiato ad Atene, del suo incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che all'Assemblea Generale dell'ONU fece con lui una fotografia. Il pensiero ci induce sentimenti di stima.
Io e Grigor ascoltiamo, come allievi di un moderno Peripato, e meditiamo le parole che hanno il piacevole tono di ammaestramenti socratici, fino alla fine del nostro incontro.

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