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"Dalla Patria lontana" di Avetik Isahakyan

Sfogliando una rivista italiana del 1939 mi sono imbattuto in questa poesia di Avedik Isahakian. Non mi è stato possibile reperire il testo originale o altre notizie sull'opera da cui la poesia è tratta. Oltre alle notizie generali sull'autore per cui rinviamo alla pagina wikipedia Avedik Isahakian, rinviamo anche ad alcune notizie generali sul traduttore più noto come Glauco Viazzi altro se non il testo ed una piccola nota in calce, tra parentesi che recita.


Tradotta dall'Armeno da H. Jusik Achrafian


Dove è mai caduta
Quella pietra pesante
Che sulla terra nera
Sarà la mia lapide?

Della mia vita vagabonda
Cosa mai seppe l'uomo?
Non mi sono mai arrestato,
Non mi sono mai seduto
Su quella pietra.


****
È autunno: vento.
Le foglie
Ad una ad una
Tremarono e caddero
Come lacrime.

Soffia, diresti,
Il vento solo
Come la soluzione
Sulla via desolata

La mia anima s'è inasprita
Non so se a causa
Della notte oscura
Della morte o del timore
Della vita.

E la polvere opaca
S'alza dai miei
Giorni passati
E mi copre.

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